Il punto della situazione
Il segretario di stato statunitense John Kerry e il ministro degli esteri russo Sergej Lavrov si sono incontrati a Ginevra il 12 settembre e hanno dichiarato che le trattative sulle armi chimiche del regime siriano fanno sperare in un rilancio dei negoziati di pace sulla Siria, un’iniziativa chiamata “Ginevra 2”. Kerry, che ha definito costruttivo l’incontro con Lavrov, ha dichiarato che vedrà di nuovo il ministro russo a New York entro la fine di settembre, in modo da stabilire una data per l’inizio di “Ginevra 2”.
In un’intervista a una tv russa il presidente siriano Bashar al Assad ha dichiarato che il processo di disarmo dell’arsenale chimico siriano non deve essere unilaterale e che la trattativa può funzionare solo se Washington farà un passo indietro: “Quando gli Stati Uniti smetteranno di fare minacce e di fornire armi ai terroristi, il processo di pace potrà essere portato a termine”.
Secondo il Wall Street Journal la Siria sta nascondendo il suo arsenale di armi chimiche. “Sappiamo molto meno di sei mesi fa riguardo alle armi chimiche in possesso di Damasco e alla loro collocazione”, ha dichiarato un ufficiale militare al quotidiano statunitense.
L’ong Human rights watch ha denunciato l’esecuzione di almeno 250 persone da parte dell’esercito siriano nella città di Al Bayda, a maggio del 2013. Il rapporto di Human rights watch è stato scritto grazie alla testimonianza di venti testimoni oculari.
I ribelli dell’Esercito siriano libero hanno dichiarato che non riconoscono la legittimità delle trattative in corso tra Stati Uniti, Russia e Siria per il disarmo.
In un’intervista a una tv russa il presidente siriano Bashar al Assad ha dichiarato che il processo di disarmo dell’arsenale chimico siriano non deve essere unilaterale e che la trattativa può funzionare solo se Washington farà un passo indietro: “Quando gli Stati Uniti smetteranno di fare minacce e di fornire armi ai terroristi, il processo di pace potrà essere portato a termine”.
Secondo il Wall Street Journal la Siria sta nascondendo il suo arsenale di armi chimiche. “Sappiamo molto meno di sei mesi fa riguardo alle armi chimiche in possesso di Damasco e alla loro collocazione”, ha dichiarato un ufficiale militare al quotidiano statunitense.
L’ong Human rights watch ha denunciato l’esecuzione di almeno 250 persone da parte dell’esercito siriano nella città di Al Bayda, a maggio del 2013. Il rapporto di Human rights watch è stato scritto grazie alla testimonianza di venti testimoni oculari.
I ribelli dell’Esercito siriano libero hanno dichiarato che non riconoscono la legittimità delle trattative in corso tra Stati Uniti, Russia e Siria per il disarmo.
“La Siria consegnerà il suo arsenale chimico alla comunità internazionale”, lo ha dichiarato il presidente Bashar al Assad in un’intervista a un’emittente televisiva russa.
Secondo quanto riportato dall’agenzia Interfax il presidente siriano avrebbe detto che la sua decisione non è stata mossa dalle minacce statunitensi, bensì dagli sforzi diplomatici di Mosca.
Secondo quanto riportato dall’agenzia Interfax il presidente siriano avrebbe detto che la sua decisione non è stata mossa dalle minacce statunitensi, bensì dagli sforzi diplomatici di Mosca.
“La Siria metterà le armi chimiche sotto il controllo internazionale grazie a Mosca. Le minacce statunitensi non hanno influenzato questa decisione”, avrebbe detto Assad alla tv russa Rossiya-24.
Assad ha dichiarato a Rossiya-24 che la Russia consegnerà alle Nazioni Unite dei docuementi sul processo di smantellamento dell’arsenale chimico siriano.
Assad ha dichiarato a Rossiya-24 che la Russia consegnerà alle Nazioni Unite dei docuementi sul processo di smantellamento dell’arsenale chimico siriano.
